C’è la possibilità di richiedere dei prestiti senza busta paga? Ci sono dei metodi per riuscire a ottenere un finanziamento anche se non si ha un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con busta paga? In realtà ci sono delle possibilità che permettono di richiedere un prestito anche senza busta paga. Ecco alcune delle soluzioni più frequenti e consigliate.
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Prestito senza busta paga: come ottenerlo con la fidejussione
Per ottenere un prestito bisogna sempre garantire alla banca che si potrà sostenere il pagamento della rata. Se non si può garantire il pagamento in quanto non si ha una busta paga che attesti il proprio reddito da lavoro, la soluzione più rapida e semplice è quella di richiedere un finanziamento con fidejussione. La fidejussione o i prestiti con garante permettono di ottenere anche fino a 30 mila euro.
In base, naturalmente, alle caratteristiche economiche che presenta il garante. Il garante che appone la firma come fidejussore, naturalmente, dev’essere economicamente stabile e non deve essere al limite del sovraindebitamento, quindi non deve presentare prestiti o mutui a suo nome che coprono già il 40% dello stipendio.
In linea generale un buon garante presenta alcune caratteristiche quali: contratto a tempo indeterminato come lavoratore pubblico, privato o statale; nessuna segnalazione al CRIF oppure pignoramento; diponibilità di firmare il prestito prendendosi in carico i pagamenti nel caso in cui il richiedente non paghi correttamente le rate.
Prestito a lavoratori autonomi, imprenditori e titolari di Partita IVA
Oltre al prestito con garante, ci sono altri soggetti che non presentano una busta paga, ad esempio ci sono: lavoratori autonomi, titolari di Partita IVA come liberi professionisti, iscritti alla gestione separata e anche imprenditori che possono presentare le giuste entrate per l’accesso a un prestito senza busta paga.
In base al reddito, i lavoratori autonomi, imprenditori e liberi professionisti hanno la possibilità di chiedere un prestito personale senza busta paga. Ma comunque devono dimostrare le loro entrate. Per dimostrarle la soluzione migliore è mostrare alla banca la Dichiarazione dei Redditi annua.
La dichiarazione dei redditi viene prodotta annualmente, per questo motivo è necessario prima di richiedere un prestito l’aver maturato almeno un anno di attività. Dunque, per la richiesta da parte di un titolare di Partita IVA per un prestito personale bisogna portare: la Dichiarazione dei Redditi, Iban del Conto Corrente Privato, Iscrizione al CRIF.
Prestito per disoccupati con garanzia immobiliare
Una soluzione che può essere adottata dai disoccupati per la richiesta di un prestito è quella di ottenere un finanziamento attraverso la garanzia immobiliare. La garanzia dell’immobile viene avvallata nel momento in cui si ha una casa oppure un locale commerciale di proprietà e si vuole ottenere un prestito accendendo un’ipoteca.
L’accensione dell’ipoteca sull’immobile non è sicuramente il metodo più semplice per riuscire ad ottenere un prestito. Infatti, può essere che oltre all’ipoteca immobiliare venga richiesto anche l’intervento di un garante soprattutto nel caso in cui si sia disoccupati e quindi non si abbiano altre entrate.
Diverso invece, è la richiesta di un prestito con garanzia immobiliare se da quell’immobile si percepisce un affitto. In caso di percezione di un affitto mensile con contratto regolare, è possibile dimostrare un’entrata mensile e ottenere un prestito personale con maggiore facilità.
Fido e carte di credito revolving
Infine, tra le varie possibilità per ottenere un finanziamento senza stipendio per disoccupati oppure lavoratori senza busta paga è la richiesta di un fido in banca o di una carta di credito revolving che permetta anche di giocare online.
Per entrambe non sempre è necessaria una busta paga, ma serve la dichiarazione dei redditi per dimostrare di avere un’entrata minima di 12 mila euro all’anno per le carte revolving.
Per il fido la concessione è soggetta alle decisioni della banca nella quale si ha aperto un conto corrente, saranno loro a valutare se e quanto è possibile concedere di sconfinamento sul conto.