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Paesi emergenti: definizione, migliori investimenti, fondi e obbligazioni

Chi si sente particolarmente avventuroso può sicuramente pensare di investire nei paesi emergenti, tutti quei paesi con una economia ancora in forte espansione e che stanno cercando di colmare il divario con il mondo economicamente più sviluppato.

Possiamo considerare come paesi emergenti le migliori realtà asiatiche, sud-americane, est-europee e Medio Oriente. I più popolari, almeno tra gli investitori, sono i cosiddetti BRIC, ovvero Brasile, Russia, India e Cina, quartetto di paesi che ha fatto sognare (e fatto anche piangere) decine di migliaia di investitori.

Se vuoi saperne di più sugli investimenti sui paesi emergenti, continua a leggere, perché ti offriamo una guida completa sui paesi emergenti e sui migliori strumenti per investirci, con pro e contro di ogni soluzione, analisi dei rischi e delle strategie.

Guida all'articolo

Paesi emergenti: la definizione

Nessuno può offrirti una lista completa di tutti i paesi che possiamo considerare come emergenti. In questa definizione si fanno in genere rientrare tutti i paesi che:

  • Hanno un’economia meno sviluppata dei paesi del G8 e dei migliori paesi OCSE;
  • Necessitano di ingenti capitali esteri per lo sviluppo della propria industria manifatturiera e dei servizi;
  • Hanno grandi prospettive di crescita;
  • Sono relativamente instabili, sul piano politico, sul piano economico o su entrambi;
  • Offrono titoli obbligazionari ad alto rendimento, soprattutto se emessi in valuta locale;

I paesi più interessanti che in genere vengono fatti rientrare in questa definizione sono:

  • Brasile;
  • Russia;
  • India;
  • Cina;
  • Sud Africa;
  • Nigeria;
  • Messico;
  • Indonesia;
  • Turchia;
  • Colombia;
  • Perù;

Ci sono in realtà moltissime economie che possono essere considerate in quest’ottica (potremmo aggiungere su due piedi Vietnam, Thailandia, Polonia, Ungheria).

Quando comunque non ci troviamo davanti ad un paese economicamente stabile e ormai completamente sviluppato, ci troviamo il grosso delle volte di fronte ad un autentico paese emergente.

Quali sono i rischi degli investimenti sui paesi emergenti?

Gli investimenti sui paesi emergenti hanno rendimenti potenziali altissimi, proprio perché sono accompagnati da rischi altrettanto alti.

Il risparmiatore / investitore che si interessa agli investimenti in questi paesi è conscio di correre rischi maggiori di quelli che corre chi investe sui paesi di prima fascia economica.

Prima di affrontare qualunque tipo di investimento in paesi di questo tipo dovrai tenere conto di:

  • Rischi politici: i paesi emergenti sono in genere più instabili e più soggetti a rapidissimi cambi di fronte; cambi di governo non pacifici o comunque ostacolati anche in modo violento da una grossa parte della popolazione possono destabilizzare i mercati in modo concreto;
  • Rischi di cambio: il grosso degli strumenti per investire in questi paesi è denominato in valuta locale (pensa alla Lira Turca, al Rublo Russo, al Real Brasiliano). Le valute locali esotiche sono in balia dei tassi di interesse praticati dalla FED (al salire dei tassi negli USA tutte le valute esotiche ne risentono in modo sostanzioso); potresti trovarti con un portafoglio zeppo di titoli che rendono… in una valuta che ha perso anche il 50% del valore in pochi mesi;
  • Rischi economici: le economie in rapidissima espansione sono maggiormente soggette a crisi cicliche endogene o esogene; da un lato risentono maggiormente delle crisi globali, dall’altro ne sviluppano più di frequente all’interno dei loro confini;
  • Rischi di liquidità: spesso gli investimenti in titoli di questi paesi sono meno liquidi, nel senso che sono scambiati per volumi minori sui mercati; chiudere le proprie posizioni può essere, in determinati periodi, difficile.

Devi ricordarti che questi rischi sono sempre presenti quando decidi di investire in una qualunque delle economie emergenti.

I titoli per investire nei paesi emergenti

Hai a disposizione diversi titoli per investire in questo tipo di mercati.

Obbligazioni statali

Come tutti i paesi del mondo, anche quelli emergenti raccolgono capitali sul mercato emettendo obbligazioni. I bond emessi dalle economie emergenti offrono tassi di interesse molto alti, proprio perché l’emittente è meno affidabile rispetto ad economie solide come quella americana e quella tedesca.

PRO dell’investimento in obbligazioni:

  • Strumenti semplici, che non richiedono un controllo costante da parte del risparmiatore;
  • Buoni rendimenti, soprattutto se si scelgono titoli emessi in valuta locale;
  • Possibilità di incassare cedole periodiche, che restituiscono gli interessi a scadenze regolari;

CONTRO dell’investimento in obbligazioni:

  • Il rischio emittente, cioè il rischio che lo stato che ha emesso il titolo non sia in grado di ripagare il debito, è concreto (pensa all’Argentina nel 2001, alla Grecia nel 2012, al Venezuela nel 2004-2017, all’Ucraina nel 2016, alla Nigeria nel 2004)
  • Il rischio di cambio: la Turchia non è fallita e neanche la Russia – chi ha scelto obbligazioni di questi 2 paesi si è trovato con in portafoglio un -50-70% a seconda del momento di ingresso, dovuto esclusivamente alla perdita di valore della valuta contro Euro e Dollaro;

Obbligazioni corporate dei paesi emergenti

Le obbligazioni corporate sono in tutto e per tutto identiche a quelle statali, con la differenza che vengono emesse da aziende private di grandi dimensioni.

Qui I rischi mediamente salgono, così come i rendimenti.

PRO dell’investimento in obbligazioni corporate dei paesi emergenti:

  • Rendimenti molto alti, soprattutto se paragonati a quelli dei bond nazionali;
  • Possibilità di incassare cedole periodiche;
  • Strumenti molto semplici da capire, che non richiedono competenze finanziarie specifiche;

CONTRO dell’investimento in obbligazioni scorporate nelle economie emergenti:

  • Rischio default molto alto, soprattutto per le aziende che sono già molto esposte a livello debitorio;
  • Rischio di cambio se le obbligazioni sono emesse in valuta esotica;

Azioni

Le azioni sono una delle forme di investimento con il maggior potenziale di crescita, a patto di scegliere ovviamente azioni di società che partecipino alla crescita naturale dei paesi in questione.

Oggi, grazie al trading online puoi scegliere di investire anche in azioni di paesi in via di sviluppo.

PRO dell’investimento in azioni dei paesi emergenti:

  • Rendimenti potenzialmente molto alti, soprattutto per chi sceglie le aziende giuste, che fanno parte di comparti che sono in forte espansione;
  • Possibilità di ricevere periodicamente dei dividendi;
  • Facilità di differenziazione, anche con capitali ridotti, semplicemente scegliendo azioni di comparti diversi;

CONTRO dell’investimento in azioni dei paesi emergenti:

  • Rischi molto alti: il capitale non è garantito e potresti perderne una parte importante anche se l’azienda di riferimento non dovesse fallire;
  • Costi molto alti per operare dalle piattaforme bancarie, soprattutto su mercati lontani;

Fondi comuni di investimento

Ci sono moltissimi fondi comuni di investimento che concentrano le loro operazioni su titoli e valute dei paesi in via di sviluppo.

Sono prodotti molto popolari, data anche lo sforzo enorme di banche e promotori per vendere questo tipo di prodotti.

PRO dell’investimento in fondi comuni:

  • È un investimento gestito: sono esperti a prendersene cura e a decidere la composizione del fondo, almeno in via teorica;
  • È un investimento il cui rischio è riassunto da un indice sintetico; puoi in linea teorica scegliere fondi rischiosi e meno rischiosi, modulando anche i ritorni attesi;

CONTRO dell’investimento in fondi comuni:

  • Sono titoli molto rischiosi, che per offrire rendimenti ai partecipanti tendono a aumentare la componente rischiosa del portafoglio;
  • Sono titoli molto costosi: mediamente ti trovi a pagare almeno il 2% su base annua soltanto per la gestione, a prescindere dai rendimenti effettivi;
  • Hanno spesso rendimenti inferiori ai benchmark di riferimento, nonostante siano gestiti da società di esperti;

Arca Bond Paesi Emergenti: il più popolare fondo comune del settore

Arca Bond Paesi Emergenti (ISIN IT0001248373) è uno dei titoli più apprezzati del settore fondi comuni su paesi emergenti.

È un fondo obbligazionario, che dunque investe una larga parte del portafoglio in obbligazioni dei paesi emergenti, prediligendo inoltre situazioni relativamente complicate, come quella argentina e quella egiziana.

All’interno del fondo sono presenti anche buoni del tesoro US, a bilanciare un rischio che altrimenti sarebbe troppo alto per i piccoli e medi investitori.

ETF per investire nei paesi emergenti

I paesi emergenti fanno spesso anche da paniere per gli ETF, gli Exchange Traded Funds. Sono fondi comuni che hanno la particolarità di essere gestiti da algoritmi, che cercano di replicare per quanto possibile l’andamento di un interno indice.

Gli ETF più tipici comprano e vendono azioni del paniere in relazione al prezzo relativo e alla capitalizzazione, replicando in modo molto esatto l’andamento dell’indice di riferimento.

PRO degli ETF per investire nei mercati emergenti:

  • Costano poco, almeno rispetto ai fondi comuni a gestione attiva – si paga in media lo 0,50-0,70% su base annua per la gestione;
  • Sono differenziati in modo automatico: acquistando un solo titolo avrai un andamento che è relativo ad un paniere di beni relativamente vario;
  • Offrono spesso rendimenti superiori ai fondi comuni**;

CONTRO degli ETF per investire nei mercati emergenti:

  • Se il mercato azionario è poco liquido e differenziato, l’andamento di un ETF può risentire troppo delle variazioni di una singola azione o obbligazione;
  • Hanno comunque dei costi alti rispetto all’investimento in proprio;

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