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Conviene investire in fondi comuni di investimento?

Investire in fondi comuni conviene? Oppure sono degli strumenti che generano profitti e vantaggi solo per banche e per società di gestione?

Lo vedremo insieme nella nostra guida di oggi, una guida che analizzerà tutti gli svantaggi (e anche gli eventuali vantaggi) che riguardano i fondi comuni di investimento.

Guida all'articolo

Non ascoltare chi dice che ci ha guadagnato

Oggi soltanto tenendo conto del mercato italiano potresti scegliere tra quasi 1.000 fondi comuni di investimento diversi. Questo vuol dire che, statisticamente parlando, qualcuno che ha fatto tombola deve pur esserci.

Non ti fidare di chi ti sbatte in faccia rendimenti da urlo negli ultimi mesi o negli ultimi anni, in quanto:

  1. Non è detto che i rendimenti passati siano garanzia di quelli futuri;
  2. Non è detto che rispetto al rischio insito nel fondo il rendimento ottenuto sia adeguato;

Quindi prima di farti abbindolare soltanto dai numeri, scopri come saperne di più sulla vera sostanza dei fondi comuni di investimento.

Il problema più importante: i costi collegati ai fondi comuni di investimento

Il problema principale dei fondi comuni di investimento è questo: i costi di commissione di ingresso e di gestione sono troppo alti in relazione a quello che possono offrire. Di media potresti trovarti a pagare commissioni maggiori del 2% su base annua e su tutto il capitale investito.

Questo vuol dire che ogni tipo di investimento farai su questo specifico tipo di strumento, partirai ogni anno con un pesantissimo -2%.

Se per gli strumenti ad alto rischio può essere una percentuale accettabile, per gli strumenti a basso rischio vuol dire impossibilità di fare profitti.

Immagina di investire su un fondo obbligazionario, che dunque ha in portafoglio in maniera preponderante dei titoli obbligazionari. Se si tratta di titoli obbligazionari europei e dunque sicuri e a basso rendimento, vuol dire che è completamente impossibile fare profitti. Se i BOT italiani, che pure hanno uno spread importante con quelli tedeschi, rendono molto meno del 2%, come farà il fondo che hai scelto a portare a casa dei profitti per te?

È semplicemente impossibile.

Perché investono tutti (o quasi) in fondi comuni di investimento?

Perché le banche hanno tutto l’interesse del mondo a offrire prodotti del genere. Questo perché le banche ricevono dalle SGR (società di gestione) del denaro per ogni fondo venduto ai propri clienti.

In aggiunta spesso le SGR sono di società che sono controllate dalle banche stesse. Lo stesso vale per i promotori finanziari. Questi soggetti del mondo finanziario ed economico infatti ricevono introiti per ogni fondo venduto.

Si tratta dunque di un circolo vizioso, dove in realtà a guadagnarci sempre e comunque sono gli intermediari e i gestori del fondo comune di investimento e non i risparmiatori. ## Che alternative più convenienti ci sono ai fondi comuni di investimento?

Ci sono diverse alternative ai fondi comuni di investimento che possono offrire costi più bassi, in aggiunta a potenziali guadagni maggiori (i fondi, dopotutto, non hanno delle grandi performance se paragonati ai benchmark di riferimento) e con una gestione più trasparente.

1. Gli ETF – se non vuoi investire molto e non vuoi gestire direttamente

La prima alternativa che hai a disposizione sono gli ETF, dei fondi comuni di investimento che:

  1. Sono scambiati sulle principali borse mondiali e quindi in mercati regolamentati; si tratta di strumenti che dunque vengono comprati e venduti nello stesso contesto delle azioni; sono prodotti controllati da CONSOB o omologhe straniere e hanno gli occhi dei mercati puntati sopra;
  2. Offrono una gestione passiva, nel senso che replicano l’andamento di un indice, di un paniere di titoli predeterminato oppure ancora di una materia prima;

La convenienza rispetto ai fondi comuni di investimento sta nella gestione passiva, che è molto meno costosa. Contro il 2% medio di commissioni per i fondi comuni, gli ETF ti chiedono soltanto lo 0,40% in media. Vuol dire un risparmio netto dell’1,60% di media, un vantaggio non da poco, sia per chi vuole rischiare molto, sia per chi invece ha bisogno di strumenti decisamente meno rischiosi.

2. Gestire per conto tuo i tuoi investimenti – se hai grossi capitali a disposizione

Studiando e preparandoti puoi anche gestire direttamente il tuo patrimonio, senza affidarti a strumenti poco convenienti come i fondi comuni.

In questo caso però, per differenziare in modo adeguato, avrai bisogno di capitali importanti, di almeno qualche decina di migliaia di euro.

Senza differenziazione, non puoi pretendere di avere delle strategie vincenti per i tuoi investimenti.

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