Abbiamo parlato già diverse volte di ETF sulle pagine del nostro sito e oggi ci occupiamo di una particolare variante di questi titolo – consigliati, lo ricordiamo – tanto a i piccoli quanto ai grandi risparmiatori.
La guida di oggi è pronta a spiegarti tutto quello che devi sapere sugli ETF Smart Beta, una categoria particolare di ETF che potresti considerare per il miglioramento del tuo portafoglio di investimenti.
Cosa sono gli ETF Smart Beta? Quali sono le differenze con gli ETF classici? Sono più convenienti dei fondi comuni di investimenti? Lo vedremo nel corso della guida di oggi, continua a leggere.
Guida all'articolo
Cosa sono gli ETF Smart Beta?
Gli ETF Smart Beta sono sempre dei fondi a gestione passiva, nel senso che non ci sono agenti che comprano e vendono i titoli che lo compongono, ma tutto viene affidato ad un algoritmo di replica.
A differenza degli ETF però, che replicano per quanto possibile esattamente un indice di borsa, gli Smart Beta hanno delle regole specifiche, che danno un peso diverso ai diversi componenti in portafoglio.
La definizione è cervellotica e potrebbe dirci troppo poco sull’effettiva differenza tra ETF e Smart Beta. Un esempio sarà sicuramente in grado di rendere la situazione molto più chiara.
Gli ETF:
- Scelgono un indice borsistico (S&P 500, FTSE MIB, CAC 40, etc)
- In portafoglio detiene titoli in base al peso specifico che hanno nell’indice (in genere hanno maggiore peso specifico i titoli con maggiore capitalizzazione)
- Comprano e vendono titoli che compongono il paniere per mantenere un’aderenza quanto più perfetta all’andamento effettivo del paniere
Gli ETF SMART BETA invece:
- Scelgono diversi titoli – sempre in genere all’interno di uno stesso indice
- In portafoglio detiene titoli che hanno però un peso specifico diverso da quello degli indici
- Comprano e vendono titoli seguendo sempre le regole che sono state stabilite in principio
Anche gli ETF Smart Beta sono delle gestioni passive, nel senso che le regole imposte all’inizio per la composizione sono in genere fisse e vengono sempre seguite, senza l’intervento di gestori che possono prediligere, in un secondo momento, questo o quel titolo.
Quali sono le caratteristiche principali degli ETF Smart Beta?
Le caratteristiche più importanti degli ETF Smart Beta sono le seguenti:
- Si utilizza un sistema di regole per la scelta dei titoli, che arrivano tutti da determinati indici
- Le regole possono riguardare alcuni fattori, come la capitalizzazione minima, la volatilità, il settore di appartenenza, etc.
- L’investimento è misto passivo-attivo, sebbene la parte attiva della gestione si verifichi solo nella composizione iniziale del portafoglio e delle regole
- Al contrario degli ETF, non replicano passivamente un indice, ma fanno delle scelte attive al momento della creazione degli ETF
Per tutti gli altri aspetti gli ETF Smart Beta sono identici agli ETF classici. Si tratta di un investimento:
- Gestito, seppur in maniera passiva;
- Differenziato, perché all’interno di ogni ETF troverai decine di titoli che compongono il paniere
- A basso costo, perché come vedremo tra pochissimo, i costi degli Smart Beta sono comunque molto più bassi rispetto a quelli dei fondi comuni di investimento
Gli ETF Smart Beta sono rischiosi?
Dipende. Il primo aspetto, quello più importante per il momento, è che gli ETF Smart Beta sono una tipologia di fondo relativamente nuova e che dunque ha tipicamente volumi e liquidità minori rispetto agli ETF maggiormente scambiati.
Al netto del rischio dei titoli sottostanti, gli Smart Beta offrono un profilo di rischio dunque leggermente maggiore, sempre tenendo ferme le composizioni per tipologia.
Si rischia, per capirci, qualcosina in più di quanto si rischierebbe con un ETF classico che ha una composizione simile.
Gli ETF Smart Beta però – dati alla mano – stanno crescendo parecchio e in molti casi possono offrire la stessa liquidità di titoli ETF analoghi.
Ricordati che comunque il rischio insito in ogni ETF Smart Beta è riassunto dall’indice sintetico di rischio. Non si tratterà della Bibbia, ma è comunque un ottimo punto di partenza per chi vuole operare una scelta consapevole.
La liquidità di uno Smart Beta è forse il valore più importante
Quando scegli gli ETF Smart Beta da inserire all’interno del tuo portafoglio, ricordati sempre di verificarne la liquidità e la capitalizzazione.
Per ancora qualche tempo saranno queste le due grandezze fondamentali che orienteranno il rischio di questi strumenti.
Commissioni Smart Beta: quanto costano davvero?
Dipende dal tipo di ETF che andremo a comprare. Grossomodo le commissioni fisse oscillano tra lo 0,10% e l’1%. Siamo dunque non lontani da quello che ci chiedono – sempre in termini di commissioni – gli ETF classici.
Ricordati però che nel caso di titolo poco liquido, potresti trovarti a dover vendere con uno spread maggiore, pagando non commissioni, ma comunque qualcosa in più di quanto pagheresti per vendere il titolo se fosse un ETF classico.
Non sono uno strumento per tutti
Gli ETF Smart Beta non sono uno strumento per tutti. Sono mediamente più rischiosi e non c’è motivo per sceglierli neanche sul fronte dei rendimenti – dove non è ancora dimostrato che siano in grado di rendere di più di mezzi di investimento completamente passivi.
Possono avere senso per quegli investitori che hanno già un portafoglio molto articolato e che dunque desiderano differenziare in modo più specifico rispetto a quanto potrebbe offrire in questi termini un semplice ETF.
Gli Smart Beta sono una soluzione interessante – ma sicuramente presentano delle criticità che devono essere tenute in debita considerazione prima di effettuare l’investimento.
Se sei un piccolo risparmiatore e stai pensando di acquistare ETF per la prima volta, meglio forse orientarsi verso un prodotto classico.