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Conto Corrente Cointestato (Tutto Quello Che Devi Sapere)

Il conto corrente rappresenta un prodotto finanziario che gran parte delle famiglie possiede.

Di solito viene intestato ad una sola persona, ma per qualsiasi tipo di esigenza è anche possibile aprire un conto corrente cointestato, sia effettuando una co-intestazione ad un conto già esistente, sia aprendone uno completamente nuovo.

La co-intestazione dà modo ad altre persone di poter accedere al denaro versato e di operare in qualità di titolari del conto.

Guida all'articolo

Come funziona il conto corrente cointestato

Il conto corrente cointestato può essere di due tipi: a firma congiunta e a firma disgiunta.

Il conto a firma congiunta consente di operare sul conto e di mettere in atto un sistema di controllo, attraverso la controfirma. Questa forma di controllo rende autorizzate le diverse operazioni fatte sul conto (pagamenti, bonifici, prelievi) soltanto se tutti i soggetti titolari del conto hanno apposto la loro firma per permetterle. Si tratta della forma più adatta da adoperare nel caso in cui, ad esempio, la titolarità di questo conto corrente cointestato appartenga ad alcuni soci di un’impresa.

Il conto corrente a firma disgiunta è invece molto diverso. In questo caso infatti accade l’esatto opposto: la firma disgiunta permette a ciascun titolare del conto di effettuare movimenti su di esso in autonomia. Questo meccanismo è particolarmente adatto alle famiglie in cui la coppia di coniugi chiede maggiore semplicità nel gestire le finanze familiari, e al contempo di risparmiare sui costi bancari.

Va anche detto che è sempre possibile passare, in un secondo momento, da un conto cointestato a firma congiunta ad un conto cointestato a firma disgiunta, e viceversa. Questo cambiamento può avvenire tramite il consenso di tutti gli intestatari del conto.

Come aprire un conto corrente cointestato

Come fare per aprire un conto corrente cointestato? Si può procedere allo stesso modo di un qualunque altro conto. Per avviare le pratiche, occorrono i documenti di tutti gli intestatari.

Bail in e conto corrente cointestato

In tutta Europa vige oggi la normativa detta bail in.

Se le banche dovessero andare in crisi e dovessero necessitare di essere salvate per scongiurare il fallimento, non sarà più lo Stato ad occuparsene come avveniva un tempo.

L’istituto dovrà infatti essere salvato dagli stessi azionisti e, in parte, anche dai correntisti.

Questo vuol dire che a partecipare al salvataggio della banca dovranno essere anche coloro che hanno aperto un conto corrente o un conto deposito in essa.

Nel caso in cui una banca va in crisi, correntisti e depositanti potrebbero perdere parte del loro denaro, ma sempre entro un preciso limite.

Questo limite riguarda il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che garantisce conti correnti e conti deposito fino ad una somma di 100mila euro.

Per cui ad esempio, se in quella banca una persona ha messo 80mila euro, questi soldi resteranno suoi anche in caso di crisi dell’istituto di credito. Se invece quella persona ha introdotto in banca 130mila euro, 100 saranno salvi, ma gli altri 30 saranno esposti alla possibilità di bail in.

E come funziona invece per quanto riguarda un conto corrente cointestato? In questo caso, la situazione è differente.

Ad esempio, se il conto è intestato a due coniugi, e in quella banca sono stati introdotti 200mila euro tramite questo conto, 100mila vengono considerati appartenenti ad un coniuge, e gli altri 100mila all’altro coniuge.

Entrambe le somme, quindi, non saranno perdute in favore del salvataggio della banca, ma rimarranno ai legittimi titolari.  Il discorso è però diverso se nella banca sono state introdotte somme più alte.

Ad esempio: nel caso di conto cointestato a due persone, se nel conto risultano presenti 250mila euro, 100mila saranno salvate a favore di uno dei titolari, altre 100mila a favore dell’altro titolare, mentre i restanti 50mila potranno essere utilizzati in favore della banca in crisi presso cui è stato aperto il conto.

La successione nel conto corrente cointestato: cosa succede alla morte

Conto corrente cointestato e morte: che cosa accade quando uno dei titolari del conto decede? In questo caso si verifica la successione conto corrente cointestato.

Ma prima che avvenga la successione, il conto corrente viene momentaneamente congelato per individuarne gli eredi. Attenzione però: la congelazione del conto cointestato si verifica obbligatoriamente solo per quei conti a firma congiunta.

In caso di firma disgiunta, spesso l’altro titolare può continuare a fare movimenti sul conto.

Conto corrente cointestato ed eredità

Gli eredi a cui spetta la successione, per diventare i nuovi cointestatari devono essere dapprima individuati. Il Codice Civile regola tale successione, e la somma spettante agli eredi è nel complesso solo una parte del denaro presente sul conto: la restante parte viene considerata appartenente agli altri cointestatari ancora in vita.

Per esempio, nel caso di due coniugi, in genere ad uno dei titolari del conto cointestato viene attribuito il 50% della somma, e l’altro 50% viene attribuito all’altro titolare.

Se uno dei due titolari muore, l’eredità di quel 50% del titolare defunto va spartita tra i vari eredi. Le modalità di spartizione sono appunto regolate dal già menzionato Codice Civile, a meno che il defunto non abbia lasciato un testamento nel quale dà indicazioni diverse.        

Pignoramento e conto corrente cointestato

Si può pignorare un conto corrente cointestato? La risposta è sì, se uno dei titolari del conto non ha pagato un debito entro 60 giorni dalla richiesta (notifica) di pagamento. Però la legge impone dei limiti sul pignoramento: questo paletto serve a tutelare le altre persone contitolari del conto.

Per esempio, in un conto corrente cointestato a due persone, se una delle due non paga un debito in tempi utili, può essere pignorato soltanto il 50% del denaro presente. Tutto questo serve proprio a non fare un torto alle altre persone titolari del conto stesso.

Le altre persone titolari del conto, potranno infatti continuare ad eseguire operazioni su tale conto (pagamenti, bonifici, prelievi) ma senza andare ad intaccare la quota della somma che risulta sottoposta a pignoramento.

Come chiudere un conto corrente cointestato

La chiusura conto corrente cointestato può essere effettuata in caso di qualsiasi tipo di necessità.

Si può scegliere ad esempio di chiuderlo perché risulta troppo oneroso, ed i rispettivi titolari optano quindi per aprirne un altro presso un nuovo istituto bancario o di credito. Ma come si può effettuare la chiusura?

Per chiudere un conto corrente bancario cointestato, bisogna compilare un modulo di chiusura conto corrente cointestato.

Nel caso di conto corrente a firma congiunta, su questo modulo è necessaria la firma di tutti i titolari del conto. Nel caso di firma disgiunta, la chiusura può effettuarla anche uno solo dei due o più titolari del conto.

Che cos’è la firma congiunta e perché è necessaria per alcuni atti

Di seguito, vogliamo soffermarci sul tema della firma congiunta di un conto corrente cointestato.

Abbiamo già parlato del fatto che i conti cointestati possono essere a firma congiunta o disgiunta.

Anche che nel caso di conto a firma congiunta, qualsiasi tipo di operazione bancaria necessita della firma di tutti i titolari del conto. Questo permette maggiore controllo e tutela da parte di ciascun cointestatario di tale conto, perché nessun movimento sul conto potrà essere eseguito senza l’autorizzazione di ogni singolo titolare del conto stesso. 

La firma congiunta di un conto corrente cointestato che la prevede è infatti necessaria in tutti i seguenti casi:

  • Prelievi in banca
  • Versamento bonifici
  • Pagamenti di vario genere
  • Chiusura del conto

Nel conto corrente cointestato a firma congiunta, la banca è responsabile quando permette ad uno dei contestatari di eseguire operazioni senza l’autorizzazione degli altri cointestatari.

Il conto corrente viene aperto o fatto diventare in seguito a firma congiunta quando c’è poca fiducia tra le diverse persone titolari di tale conto.

Oppure, quando le attività commerciali attribuiscono la carica di amministratore a più persone: in questo modo, ciascun amministratore può controllare quello che un altro amministratore della stessa attività commerciale, grazie appunto alla firma congiunta.

Nel caso di conto cointestato a firma congiunta, si può anche decidere di stabilire un certo limite entro il quale ciascun cointestatario è libero di operare sul conto in maniera autonoma, senza la necessità di ricevere la formale autorizzazione dell’altro o degli altri titolari dello stesso conto.

Da sottolineare è anche il fatto che in genere, le coppie di coniugi scelgono il conto corrente cointestato a firma disgiunta (e non congiunta) non solo perché si fidano l’uno dell’altro, ma anche perché questo tipo di conto corrente offre maggiore facilità di utilizzo ed è meno costoso rispetto a quello a firma congiunta

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